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Giuseppe Massimiliano De Palma

Il disturbo ossessivo compulsivo o DOC

Aggiornamento: 16 lug 2022























Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) è caratterizzato dalla presenza di ossessioni, ossia pensieri o immagini mentali ricorrenti che si impongono nella mente del soggetto contro la sua volontà e senza alcuna possibilità di controllo.

Il disagio emotivo che ne deriva può essere così intenso che le persone si sentono costrette a mettere in atto compulsioni, cioè comportamenti ripetitivi e stereotipati (come lavarsi le mani, controllare ripetutamente di avere chiuso la porta di casa), allo scopo di alleviare momentaneamente l’angoscia causata delle ossessioni.

Tuttavia le compulsioni non eliminano le ossessioni, finendo per diventare esse stesse fonte di un profondo disagio psicologico, dal momento che il soggetto si sente emotivamente costretto a compiere gli atti compulsivi.

Le compulsioni possono esprimersi anche sotto forma di azioni mentali come pregare, contare mentalmente o ripetere continuamente alcune parole o formule superstiziose.


Un’altra modalità di gestire le ossessioni è quella dell’evitamento. La persona con disturbo ossessivo-compulsivo può iniziare a evitare tutte quelle situazioni che possono scatenare le idee ossessive e i comportamenti compulsivi, fino a limitare notevolmente la propria vita sociale o lavorativa.


Il contenuto delle ossessioni può variare da persona a persona. Alcuni temi ricorrenti riguardano il timore di essere contaminati, impulsi aggressivi verso altre persone, o pensieri di natura sessuale o soprannaturale.


Tipi di ossessioni

Le ossessioni possono essere di natura diversa.

Un tipo di ossessione molto comune riguarda la paura del contagio, a seguito ad esempio del contatto fisico con oggetti percepiti come contaminati e pericolosi.

Altrettanto frequenti sono le ossessioni circa il dubbio di aver compiuto alcune azioni, come il dubbio di aver spento il gas o chiuso la porta di casa, o di aver causato un danno senza saperlo.

Vi sono poi ossessioni che riguardano impulsi eteroaggressivi e autoaggressivi. Di questo tipo sono ad esempio la paura di bestemmiare in chiesa senza volerlo, di perdere il controllo e assalire qualcuno, o il timore di gettarsi da una finestra.

Le ossessioni superstiziose si riferiscono a pensieri o immagini riguardo a gravi situazioni ed eventi che potrebbero accadere a sé e ad altri, spesso seguite da compulsioni e rituali a valenza “magica”.

Le ossessioni omosessuali, eterosessuali e pornografiche si manifestano sotto forma di idee o immagini ricorrenti a sfondo sessuale e pornografico, o sotto forma di dubbio circa la propria identità sessuale.

Ossessioni che si riferiscono al peso, alla forma corporea e al cibo, sono frequenti nei disturbi del comportamento alimentare.

Un’altra categoria sono le ossessioni religiose e blasfeme, ossia immagini mentali e pensieri a contenuto blasfemo. Esempi di ossessioni di tipo religioso sono i pensieri intrusivi su Dio, Santi o figure religiose, l’dea che i peccati commessi non saranno mai perdonati e si andrà all’inferno, o la convinzione di aver perso il contatto con Dio. Le compulsioni legate alle ossessioni religiose consistono nel recitare preghiere più e più volte, toccare o baciare ripetutamente oggetti sacri, rituali di lavaggio, costrizioni alimentari ecc.


Ossessioni riguardo le relazioni sentimentali, inclusa l’ossessione di gelosia. Esse si manifestano attraverso dubbi ossessivi e preoccupazioni riguardo le relazioni sentimentali (è la persona giusta per me?) o possono anche assumere la forma di impulsi (ad esempio, l’impulso di lasciare il partner), con condotte compulsive messe in atto per alleviare l’ansia e il disagio provocati dalla presenza e dal contenuto di questo tipo ossessioni.

Tali compulsioni riguardano il monitoraggio continuo dei propri sentimenti e pensieri verso il partner e la relazione, il ricorso a feedback esterni per valutare l’amore del partner sulla base ad esempio della quantità di tempo trascorsa insieme, ricerca di rassicurazioni e auto-rassicurazione, confronti tra le caratteristiche e i comportamenti del proprio partner con quelli di altri potenziali partner, evitamento di quelle situazioni che possono innescare l’ossessione, come uscire con coppie di amici considerate perfette, vedere commedie romantiche, e altre circostanze che fanno scattare la sequela di confronti con la propria relazione.


Il disturbo ossessivo-compulsivo è prevalentemente un disturbo ad esordio precoce. Evidenze scientifiche mostrano che nel 30-50% dei pazienti, i primi sintomi del disturbo ossessivo-compulsivo cominciano durante l’infanzia. Si possono presentare esordi in età adulta e persino tardiva.

Il decorso non è sempre cronico, bensì composito e con forme sporadiche. Si tratta di un disturbo spesso suscettibile ad eventi di vita. Nello specifico, eventi di vita gravi interessano l’esordio in bambini, adolescenti e donne sopra i quarant’anni. In queste ultime, un ulteriore fattore di rischio è rappresentato dalla gravidanza.


Le ossessioni in popolazioni non cliniche

Le ossessioni e le compulsioni possono presentarsi anche come manifestazioni normali in popolazioni non cliniche. In tal caso esse si differenziano per l’assenza di connotati di sofferenza, egodistonia e angoscia. Da alcuni studi (Salvovskis e Harrison, 1984) è emerso che le idee ossessive sono presenti in circa l’80% degli individui, con contenuti simili alle ossessioni psicopatologiche, ma senza i correlati di angoscia e più sporadiche.


Possibile origine del Disturbo Ossessivo Compulsivo

Secondo alcuni modelli cognitivi, alla base del disturbo ossessivo compulsivo vi sarebbe un senso di colpa legato alla trasgressione di una norma morale e alle conseguenze che ne potrebbero derivare, mentre altri studi clinici hanno sottolineato il ruolo dell’iperresponsabilità rispetto all’esordio e al mantenimento del Disturbo Ossessivo Compulsivo (Mancini F., 2007). In tale direzione, varie ricerche condotte sulla popolazione generale hanno dimostrato che il timore di colpa e l’elevato senso di responsabilità predicono la tendenza ad avere pensieri ossessivi e comportamenti compulsivi (Rachman et al., 1995; Rhéaume et al., 1995).

Infine, le ossessioni possono essere l’espediente trovato dalla mente per mascherare pensieri e impulsi, fonte di una profonda angoscia. In altre parole, un pensiero ripetitivo serve per nascondere il "rumore" provocato da un pensiero o impulso maggiormente destabilizzante e vissuto come profondamente angosciante dalla persona.





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