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T.A.T.: il test che indaga l'inconscio

Aggiornamento: 15 nov 2021



I test proiettivi

I test proiettivi sono un particolare tipo di test di personalità che indagano le dinamiche inconsce della persona.

Sono costituiti da stimoli ambigui e non strutturati a cui il soggetto in esame dà un’interpretazione. La logica alla base di questo tipo di prove è quella secondo cui nell’interpretare stimoli ambigui, il soggetto proietta il proprio mondo interiore.


Queste tecniche sono state tradizionalmente inquadrate nella teoria psicoanalitica, secondo cui la personalità è in gran parte determinata da impulsi irrazionali che sfuggono alla coscienza degli individui.


A differenza di quanto avviene per i test cognitivi e per la maggior parte dei questionari autovalutativi, nei test proiettivi la variabile che si vuole misurare è ignota al soggetto e non facilmente identificabile.

Poiché il soggetto non conosce le variabili in esame, i test proiettivi sono meno suscettibili alla falsificazione rispetto ad altri metodi di valutazione psicologica.

Il Thematic Apperception Test (T.A.T.)

Il T.A.T. (Thematic Apperception Test), insieme al più conosciuto test di Rorschach, rappresenta uno degli esempi più noti di test proiettivi. Come le altre tecniche proiettive, esso non ha come scopo quello di “misurare” un individuo, ma piuttosto di descriverlo.


Sviluppato da Henry Murray nel 1935, è il test proiettivo tematico più utilizzato.

Il T.A.T. si compone di diverse tavole che raffigurano uno o più personaggi in varie situazioni, a partire dalle quali il soggetto elabora una storia che include un passato, un presente e un futuro.

L'ipotesi centrale è che il soggetto si identifica con il personaggio principale delle tavole, attribuendogli sentimenti e bisogni che in realtà fanno parte del suo vissuto, e che sono espressione del suo mondo inconscio.

Questo strumento fornisce un esame completo della personalità, attraverso l’analisi di specifiche emozioni, conflitti di personalità, paure e meccanismi di difesa utilizzati.


Una delle caratteristiche fondamentali del test, come per gli altri test proiettivi, è la capacità di evidenziare tendenze inibite e nascoste, di cui il soggetto non è consapevole.


Somministrazione del T.A.T.

Per ciascuna delle illustrazioni, si chiede ai soggetti di raccontare una storia che descrive cosa stanno facendo i personaggi, cosa ha provocato la situazione raffigurata, cosa hanno fatto in passato, e cosa potrebbero fare in futuro. Si fanno anche domande su ciò che i personaggi pensano e sui loro sentimenti. Circa la metà delle tavole riguardano prevalentemente situazioni di vita quotidiana, mentre le altre sono riferite a situazioni insolite.


La circostanza più frequente è quella in cui il soggetto narra la storia partendo da uno dei personaggi illustrati nelle tavole, con i quale probabilmente si identifica. Ciò è dovuto al fatto che tutte le tavole hanno personaggi in primo piano e quindi è facile che l’inizio delle storie sia strutturato a partire dalle persone. Meno frequente è il caso in cui il soggetto parte da un paesaggio o anche da un oggetto.


Nonostante venga indicato che la storia deve avere un prima, un adesso e un poi, la maggior parte degli individui preferisce iniziare dal presente e richiamare tramite la tecnica del flashback, il passato.

Più rare sono le storie che iniziano dal futuro per orientarsi poi verso il presente e il passato. Quest'ultimo caso potrebbe indicare la necessità di determinare la conclusione in modo da evitare che la storia si sviluppi in maniera perturbante.


Il T.A.T. non viene usato con soggetti al di sotto degli 11 anni, per i quali è prevista una versione per bambini (Children Apperception Test o C.A.T.). Inoltre i bambini al di sotto dei 4 anni raramente producono storie di una qualche utilità e al di sotto di 6 anni la produzione varia sensibilmente in funzione di fattori occasionali che hanno a che fare poco con la struttura personale del soggetto.


Il C.A.T.: un test proiettivo per bambini

Ci sono variazioni del T.A.T. per diverse fasce d'età. Il C.A.T. (Children Apperception Test) è la versione del T.A.T. per bambini di età compresa tra i 3 e i 10 anni.

Esso presenta come stimoli 10 tavole che raffigurano animali più o meno antropomorfizzati. Questo rende gli stimoli più indipendenti da fattori culturali e meno strutturati rispetto a età e sesso.


La somministrazione è molto simile a quella del T.A.T. Anche in questo caso al bambino viene chiesto di inventare una storia a partire dalla situazione e dai personaggi raffigurati. Ciò che il bambino riferisce permette di valutare elementi significativi come la sua struttura affettiva, la natura del rapporto con gli adulti, le reazioni di fronte ai conflitti o alle difficoltà dello sviluppo, il carattere delle relazioni all'interno del gruppo di amici o a scuola. Alla somministrazione del C.A.T. si può aggiungere (o sostituire) quella del suo supplemento, il CAT-S. Quest'ultimo è stato pensato per l'intervento in situazioni o temi particolarmente critici. In genere vi si ricorre quando il bambino fa più fatica a raccontare storie.


Infine esiste anche una versione per anziani, il test di appercezione per senescenza (S.A.T.), che valuta variabili tipiche di quell’età come la solitudine o la disabilità.






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