Psicologo-Psicoterapeuta
Ipnosi
Psicoterapia Ericksoniana
Tecniche di ipnosi dirette
Le tecniche ipnotiche cosiddette dirette, sono quelle dell'ipnosi "classica", usate dagli ipnotisti fino a metà del Novecento. Esse si caratterizzano per essere alquanto autoritarie e piuttosto che evocare i fenomeni ipnotici, come accade nell'ipnosi moderna, tendono a dire al soggetto cosa deve fare. Di seguito vengono elencate alcune di esse.
La Fascinazione
Si tratta di una tecnica piuttosto autoritaria. L'ipnotista si mette davanti al soggetto ad una distanza di circa trenta centimetri, assumendo una postura di dominanza.
In questa posizione, egli fissa intensamente la persona in mezzo agli occhi, alla radice del naso, come se guardasse qualcosa al di là della testa del soggetto, sfocando lo sguardo. L’operatore con le mani sulle spalle del paziente, lo scuote leggermente e comincia con suggestioni di stanchezza, di rilassamento, di sonno e di pesantezza delle palpebre. In genere dopo poco tempo, il soggetto comincia a chiudere gli occhi. In questo tipo di tecnica è importante che lo sguardo sia fisso e immobile.
Essendo un approccio alquanto autoritario e aggressivo, la fascinazione può avere effetti negativi sulla relazione terapeutica.
Tuttavia può risultare utile in tutte quelle situazioni in cui occorre indurre rapidamente l'ipnosi come nel pronto soccorso, nei casi di dolore acuto e in genere, nelle situazioni di emergenza.
Induzione con suggestioni di sonno
Questa tecnica era uno dei metodi classici dell'ipnosi ottocentesca.
In maniera autoritaria, si ordinava al soggetto con gli occhi chiusi, di dormire, ripetendo l’ordine più volte, finché il soggetto non mostrava segni evidenti di una trance ipnotica. A questo di aggiungevano i cosiddetti passi, movimenti con le mani lungo il corpo del paziente senza toccarlo realmente. In altri casi si chiedeva al paziente di fissare un oggetto luminoso e gli si ordinava di rilassarsi e di addormentarsi, suggerendo la comparsa di sonno, di chiusura delle palpebre e di immobilità.
Induzione con fissazione degli occhi
In questo tipo di induzione ipnotica, si chiede al soggetto di fissare un punto sulla parete o un oggetto. In entrambi i casi, è importante che lo stimolo si posto al di sopra del livello degli occhi del paziente, in modo che egli sia costretto a guardare leggermente in alto.
Ciò induce sensazioni di pesantezza e stanchezza degli occhi, affaticamento delle palpebre, per cui suggestioni di questo tipo vanno ad appoggiarsi a qualcosa che sta avvenendo per effetto delle istruzioni date dall’operatore.
La fissazione può anche essere attuata, facendo fissare un oggetto sufficientemente vicino da determinare un certo affaticamento oculare. Lo scopo è quello di creare stanchezza degli occhi e di associare ad essa, opportune suggestioni che inducano il soggetto in ipnosi. Si tratta di una tecnica più "permissiva" rispetto alle precedenti.
Il metodo del “come se”
In questa tecnica, con la quale si ottengono generalmente buoni risultati con i pazienti più difficili, non si suggerisce al soggetto di rispondere in modo particolare, ma piuttosto di comportarsi "come se" stesse rispondendo nel modo suggerito. Di fatto, il confine che separa la recita e la reale esperienza di trance, è alquanto ambiguo perché le risposte sono identiche. Il suggerire al paziente di comportarsi come se fosse comodo, rilassato, come se si sentisse scivolare in uno stato di torpore, lo predispone a sperimentare veramente le suggestioni senza che gli sia stata rivolta alcuna richiesta effettiva.
Pressione sui centri nervosi
Si tratta di un metodo di induzione camuffata. È credenza comune che esistono dei punti del corpo, che se toccati producono temporanei effetti fisiologici. Sfruttando questa credenza, l'operatore comincia col dire al paziente che esistono dei punti del corpo che se toccati in modo prolungato, possono determinare uno stato simile al rilassamento. Aggiunge che questi punti sono diversi da persona a persona e che in genere si trovano sulla fronte, all'altezza del naso.
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Quindi, con la mani destra fa una leggera pressione alla base della nuca, e col pollice e l'indice della mano sinistra esercita la stessa pressione sulla fronte, proprio sopra il naso. A questo punto l'operatore dice al soggetto che presto si sentirà più rilassato e che questa sensazione diventerà sempre maggiore. Quando gli occhi cominciano a chiudersi ed il capo tende a cadere in avanti, la pressione alla base del naso viene allentata e nello stesso tempo la pressione sulla nuca aumenta, allo scopo di favorire, in modo impercettibile, la caduta della testa in avanti.
Quando il capo è completamente caduto e gli occhi sono chiusi, l'operatore può togliere ogni pressione continuando con suggestioni di generale pesantezza e mancanza di tono. Spesso tale tecnica risulta efficace con individui refrattari.
Tecnica del Barcollamento
Questa tecnica è un’estensione del test di suggestionabilità definito appunto barcollamento. La procedura iniziale è identica al test.
L’operatore mette una mano davanti e una dietro il corpo del soggetto, senza toccarlo ma abbastanza vicine, in modo da sfiorarlo quando egli dovesse cominciare ad ondeggiare. Prima di cominciare, è importante rassicurare il paziente che, qualora dovesse cadere, si è pronti ad afferrarlo e perciò non corre rischi.
Si procede poi con suggestioni di ondeggiamento. Le suggestioni vengono date in modo sempre più rapido, alzando il volume della voce e utilizzando un tono sempre più deciso. Contemporaneamente si muovono le mani leggermente in avanti e in dietro, in modo da favorire le oscillazioni del soggetto. Dopo poco, si accentua il movimento all'indietro, riducendo allo stesso tempo e in modo quasi impercettibile, il movimento in avanti. Si dice poi al soggetto, che presto non potrà più mantenere la posizione eretta, al fine di agganciare un fenomeno che si sta andando a produrre, l'oscillazione, con suggestioni di pesantezza, torpore e chiusura degli occhi.
Se si ottiene in questo modo un’ipnosi profonda, il paziente cade all'indietro e l’operatore lo afferra, adagiandolo sulla poltrona. Se l'ipnosi è leggera, il soggetto può andare all'indietro ma sarà in grado di riprendersi e accomodarsi da solo sulla poltrona.
Induzione di catalessi
Si tratta di una tecnica di induzione non verbale basata sulla confusione. L’elemento di confusione nasce dal fatto che le procedure non verbali rendono il soggetto incerto su cosa sta avvenendo.
La catalessi è un fenomeno ipnotico e può essere usato sia come metodo induttivo che come tecnica di approfondimento.
L’operatore prende il braccio del soggetto e lo spinge verso l'alto, all'incirca fino al collo del paziente con il gomito piegato.
Il braccio viene sollevato con il pollice, mentre il dito medio è posto sul dorso della mano.
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Come la mano del paziente inizia ad essere sospesa in aria, si può gradualmente e quasi impercettibilmente, interrompere il contatto con il dito medio, mentre viene alleggerita la forza con il pollice. Il pollice continua brevemente a mantenere il contatto sotto il polso ed è l'ultimo a staccarsi. Mentre gradualmente si rimuove il pollice, bisogna fare qualche occasionale e distratto toccamento con le altre dita, sul dorso della mano del paziente. La mano è così rilassata che è difficile per il paziente determinare quando il contatto è stato interrotto.
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Quando la catalessi è stata prodotta sono possibili diverse opzioni. Possono essere dati suggerimenti per la lievitazione della mano verso il viso o sensazioni di pesantezza.
“E come quella mano riposa proprio là, puoi chiederti se la tua mente ti farà sviluppare una leggerezza e la mano inizierà a lievitare verso il tuo viso o una graduale pesantezza e la mano inizierà a sprofondare giù, confortevolmente verso il tuo grembo”.
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In modo più specifico, si usano suggestioni contingenti, ovvero suggestioni che si appoggiano al comportamento che si sta verificando in quel momento. Se il braccio accenna a muoversi verso il basso, si dirà al soggetto che il suo braccio sta diventando pesante e che questa sensazione sarà sempre maggiore.
“E via via che il tuo braccio si abbasserà tu sprofonderai in uno stato sempre più profondo e piacevole. Ma tu veramente non saprai quanto sarà confortevole finché quella mano non toccherà il tuo grembo”.
Se la mano si muove verso l'alto, si daranno suggerimenti di levitazione.
L'induzione catalettica può anche essere eseguita completamente in modo non verbale.
Senza alcuna spiegazione, l'operatore solleva il braccio del paziente con la propria mano messa a piatto sotto il polso. Dopo un paio di minuti senza dire nulla, comincia a togliere le dita in modo impercettibile da sotto il polso, applicandole prontamente se la mano non rimane sollevata da sola. La manovra può essere eseguita ripetutamente finché il soggetto comincia sviluppare catalessi.