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Giuseppe Massimiliano De Palma

La Disposofobia: quando accumulare oggetti diventa patologico

Aggiornamento: 18 ott 2022


Il Disturbo da accumulo (Hoarding Disorder) noto anche come Disposofobia, è un disturbo caratterizzato dalla tendenza ad accumulare oggetti in modo patologico e disfunzionale e dalla difficoltà a disfarsene (Difficulty Discarging) a prescindere dal loro valore reale.

Con il perdurare della condotta di accumulo, tutto ciò che l’individuo ha “conservato\raccolto”, finisce per congestionare gli spazi domestici, generando disordine e difficoltà di movimento. Inoltre l'accumulo è di solito associato ad una scarsa igiene. In ambito sociale, le relazioni, comprese quelle familiari, sono piuttosto limitate.


Il disturbo da accumulo è spesso associato a traumi, violenze o esperienze di separazioni.

In questi soggetti, nella maggior parte dei casi, vi è una ridotta consapevolezza del problema (scarso insight) e i comportamenti di accumulo non vengono percepiti come anomali. In altri casi il disturbo da accumulo assume il carattere di un vero e proprio delirio. In questo caso il soggetto sostiene le proprie convinzioni e condotte, vissute in modo del tutto normali e accettabili, anche di fronte a evidenze contrarie. Infine alcuni individui riconoscono la natura patologica del loro comportamento (insight buono) e sono consapevoli che il modo in cui accumulano gli oggetti sia eccessivo.


Storicamente, il disturbo da accumulo è stato considerato come un’espressione del Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC), finendo tuttavia per diventare in seguito una categoria diagnostica a sé stante.

Sebbene resti sempre la forte associazione tra le due condizioni cliniche, i risultati dei lavori svolti in questo ambito, hanno mostrato che la condizione più frequente dei soggetti che soffrono di disturbo da accumulo, sia invece la depressione maggiore.

Anche se in maniera meno frequente, il disturbo d'accumulo è spesso associato all'ansia generalizzata e alla fobia sociale, diagnosticate in circa un quarto dei casi dei pazienti.


Differenze tra Disturbo Ossessivo-Compulsivo e Disturbo da Accumulo

Sebbene il disturbo da accumulo sia stato spesso associato al disturbo ossessivo compulsivo (DOC), esso si differenzia da quest’ultimo sotto alcuni aspetti.

La differenza principale riguarda il fatto che diversamente dai sintomi del DOC, quelli dell’hoarding, peggiorano in maniera cronica col passare degli anni (Ayers, Saxena, Golshan & Wetherell, 2009; Grisham et al., 2006).

Inoltre al contrario del DOC, l’hoarding è caratterizzato da scarso insight.

Infine, un numero importante di soggetti con hoarding grave non riporta altri sintomi ossessivo-compulsivi (Pertusa et al., 2008; Samuels et al., 2008).

Concludendo, i soggetti che soffrono di Disturbo da Accumulo conservano i propri oggetti in maniera intenzionale. Ciò differenzia il Disturbo da Accumulo da altre forme psicopatologiche in cui è presente un accumulo passivo o in cui viene a mancare il disagio sentito in seguito all’eliminazione dei propri oggetti, come ad es. accade in alcune forme di demenza.





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