Cos'è il dismorfismo corporeo
La dismorfofobia, o disturbo di dismorfismo corporeo (BDD - body dysmorphic disorder) è caratterizzata da una preoccupazione irrazionale per un difetto fisico "immaginato" o da una preoccupazione marcatamente eccessiva nel caso sia presente una leggera anomalia fisica, nonostante l’aspetto rientri nei limiti della norma.
Le conseguenze di una tale preoccupazione sono la messa in atto di strategie per fronteggiare il problema quali la restrizione alimentare, l’eccessivo controllo della forma fisica, le condotte di eliminazione, l’iperattività fisica, i tentativi esasperati di camuffare i difetti.
Le preoccupazioni più comuni si concentrano sulla pelle (cicatrici, acne, colore), sui capelli (diventare calvi, peli in eccesso sul viso o sul corpo) o sul naso (dimensione o forma), sebbene qualsiasi parte del corpo possa essere oggetto della preoccupazione.
In media, nel corso della loro vita, le persone con dismorfismo corporeo si preoccupano di 5-7 diverse parti del corpo.
Alcune persone si preoccupano del loro aspetto generale. Questo include la forma di dismorfismo muscolare che consiste nella convinzione che il proprio corpo sia troppo piccolo e poco muscoloso (vigoressia).
Dismorfofobia sintomi
La dismofobia ha molti aspetti in comune con il disturbo ossessivo-compulsivo.
La preoccupazione per l’aspetto fisico assume la forma di un’ossessione e come tale è intrusiva, non desiderata, e fonte di ansia. Allo stesso modo, i comportamenti compulsivi sorgono in risposta ai pensieri ossessivi sull'aspetto e hanno lo scopo di ridurre l'ansia generata dall’ossessione e da altre emozioni dolorose.
Come nel disturbo ossessivo compulsivo, i comportamenti compulsivi non sono piacevoli, sono ripetitivi, richiedono tempo (circa la metà dei pazienti con dismorfismo corporeo vi dedica 3 o più ore al giorno) e sono difficili da controllare.
I comportamenti compulsivi nella dismorfofobia
La maggior parte dei pazienti con dismorfismo corporeo esegue diversi comportamenti compulsivi. Un comportamento comune è il confronto con l’aspetto estetico di altre persone, nello specifico con parti del loro viso o del loro corpo.
Un altro comportamento tipico dei soggetti dismorfofobici è il passare molto tempo allo specchio. Circa il 90% di loro trascorrono molto tempo allo specchio ad analizzare la propria pelle nel tentativo di migliorare le imperfezioni percepite, o ad eliminare o nascondere un dettaglio invisibile ritenuto intollerabile.
In genere lo fanno nella speranza di sembrare accettabili, ma spesso, dopo si sentono peggio.
Altri comportamenti ripetitivi comuni sono pettinarsi i capelli o lavarsi ripetutamente la pelle, ricerca costante di rassicurazione, acquisto smodato di prodotti di bellezza, un esercizio fisico eccessivo come nel caso del dismorfismo muscolare.
L'evitamento è un altro comportamento comune. I pazienti spesso evitano le situazioni sociali poiché temono di essere giudicati negativamente da altre persone per il loro aspetto. L'evitamento ha lo scopo di alleviare temporaneamente l'ansia e il disagio legati al dismorfismo corporeo. Tuttavia, l'esperienza clinica indica che le compulsioni e l'evitamento raramente migliorano l'ansia o riducono l'intensità dei pensieri; piuttosto questi comportamenti possono contribuire alla cronicità e alla gravità del dismorfismo corporeo.
La vergogna per i presunti difetti fisici e la paura di essere derisi, possono compromettere il funzionamento sociale, ed essere all'origine di ansia sociale e depressione o favorire l’abuso di sostanze.
Tali pazienti hanno una qualità di vita scadente, sono socialmente isolati perché incapaci di avere relazioni a causa del loro senso di inadeguatezza, non sono in grado di lavorare, o frequentare la scuola e sono ad alto rischio di suicidio.
Spesso si sottopongono ad inutili trattamenti dermatologici e interventi di chirurgia estetica senza trarne beneficio. Anzi l’esito è spesso una richiesta di ulteriori procedure.
Molti individui con dismorfismo corporeo tengono per sé le loro preoccupazioni perché le sentono profondamente umilianti e imbarazzanti. Inoltre, se questi individui cercano un trattamento, spesso lo fanno al di fuori del sistema di salute mentale.
Dismorfofobia e chirurgia estetica
Tra i comportamenti compulsivi che identificano il disturbo di dismorfismo corporeo, una forma estrema è rappresentata dal ricorso a trattamenti dermatologici e interventi di chirurgia estetica in assenza di difetti fisici evidenti.
In questi casi il danno può essere considerevole, poiché il paziente riceve un trattamento non appropriato, e ci sono rischi che questo non si riveli soddisfacente. Infatti, sia i dermatologi che i chirurghi riportano numerose esperienze di pazienti dismorfofobici insoddisfatti dall’esito del trattamento, anche quando può dirsi riuscito. L’insoddisfazione può alimentare comportamenti disfunzionali e aumentare lo stato ossessivo.
Nell’eventualità in cui il risultato sia accettabile, è possibile che una nuova preoccupazione inizi a riguardare altre parti del corpo, e quindi a richiedere nuovi interventi.
Per scongiurare questi rischi, è necessario rimandare il paziente da uno psichiatra o da uno psicoterapeuta, che possono fornirgli il trattamento più appropriato. Inoltre, è assolutamente importante non tentare di convincerlo che non ci siano difetti o deformazioni nel suo fisico: per il paziente questo è incontenstabile, e risulterebbe frustrante per lui.
Dismorfofobia delirante. Quando il dismorfismo diventa delirio
In alcuni pazienti con dismorfismo corporeo, le preoccupazioni per il loro aspetto assumono un carattere delirante. In questi casi, essi sono completamente convinti di apparire brutti o anormali o credono che altre persone li notino in modo negativo o li deridano a causa del loro aspetto.
Tutto ciò può portare a sentimenti di rifiuto e di rabbia.
In questi casi, l'insight è assente.
L’insight, riguarda il grado di consapevolezza che il paziente ha del proprio disturbo. Un insight assente è indice di un disturbo molto grave. Un buon insight è indice invece di una maggiore coscienza dell’irragionevolezza delle ossessioni.
In molti casi gli individui con dismorfismo corporeo, descrivono fluttuazioni dell'insight, in modo tale da essere completamente convinti di essere brutti in alcuni momenti ma non in altri.
La vigoressia o anoressia riversa
La vigoressia è la preoccupazione cronica di non essere abbastanza muscolosi. La vigoressia, conosciuta anche come anoressia riversa o complesso di Adone, è considerata una forma di dismorfismo corporeo, e da diversi anni viene sempre più frequentemente chiamata dismorfia muscolare. Chi ne è affetto sviluppa un'ossessione per la propria muscolosità. Gli individui affetti da dismorfia muscolare sviluppano una marcata dipendenza dall’esercizio fisico (protratto per molte ore al giorno), unita ad un’attenzione eccessiva alla dieta.
Possono allenarsi per molte ore al giorno, talvolta sacrificando importanti impegni sociali, e compromettendo la loro salute fisica.
I muscoli rappresentano un mezzo di compensazione per un senso di inadeguatezza circa la propria mascolinità.
L’insoddisfazione corporea risulta essere correlata all’autostima: soggetti con maggiore autostima tendono a percepire una ridotta sgradevolezza per il proprio corpo, mentre i soggetti con bassa autostima presentano anche un grado di sgradevolezza corporea maggiore.
Rispetto alla semplice dismorfofobia, la variante con dismorfia muscolare sembra essere in relazione a maggiori tassi di suicidio e livelli di stress, a testimonianza di quanto il fenomeno sia serio e da non sottovalutare.
Decorso della malattia e comorbidità
Il dismorfismo corporeo di solito inizia durante l'adolescenza, con un'età media di esordio di 16 anni. I dati retrospettivi indicano che il dismorfismo corporeo sembra avere solitamente un decorso cronico, a meno che non venga trattato.
Una maggiore durata del dismorfismo corporeo e la presenza di uno o più disturbi di personalità sono legati a una minore probabilità di remissione dal disturbo.
Il disturbo depressivo maggiore è il disturbo più comune associato al dismorfismo corporeo, con una prevalenza del 75% circa. Gli altri disturbi più comuni associati sono il disturbo ossessivo-compulsivo (30%) e la fobia sociale (40%). Un’altra percentuale importante mostra disturbi dell’umore, della condotta alimentare, di personalità e l’abuso di sostanze.
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